"Mi hai mai amato?
E mentre tu taci
ed è notte, non so
se luce, amore esistono.
Ho bisogno del miracolo
insolito: un altro giorno
e la tua voce, a conferma
del prodigio di sempre.
Ed anche se tu taci,
nell’enorme distanza,
l’aurora, almeno,
l’aurora, sì. La luce
che oggi lei mi porterà
sarà il gran sì del mondo
all’amore che ho per te."
Pedro Salinas
dipinto: Fabian Perez
"L'Arte non è mai casta, si dovrebbe tenerla lontana da tutti i candidi ignoranti. Non dovrebbero mai lasciare che gente impreparata vi si avvicini. Sì, l'Arte è pericolosa. Se è casta non è arte." Pablo Picasso
lunedì 31 ottobre 2016
E' ASSODATO....
I miei baci non t’avrebbero curato
da alcun male, né le mie carezze
o i sorrisi t’avrebbero aiutato
a trovare verità e certezze.
E non t’avrebbe dato mai quiete
il mio canto, inutile e stonato;
né a inventar nuovi mondi per te
io sarei riuscita mai: è assodato.
Con me, non l’avresti cambiata
la tua vita. Ma forse sarebbe
cambiato il tuo modo di pensarla.
Forse.
Oppure no.
Per te magari ogni cosa sarebbe
rimasta uguale, ed ogni giorno
tale. Come se dopotutto io non
fossi stata altro che un contorno,
un bouquet di fiori finti; un vaso o
un quadro da mettere in soggiorno.
Io invece, credo, t’avrei amato
in ogni caso.
[..........]
Ma per queste parole non è
più il tempo, sai:
“noi” non ammette condizionale,
mai.
da alcun male, né le mie carezze
o i sorrisi t’avrebbero aiutato
a trovare verità e certezze.
E non t’avrebbe dato mai quiete
il mio canto, inutile e stonato;
né a inventar nuovi mondi per te
io sarei riuscita mai: è assodato.
Con me, non l’avresti cambiata
la tua vita. Ma forse sarebbe
cambiato il tuo modo di pensarla.
Forse.
Oppure no.
Per te magari ogni cosa sarebbe
rimasta uguale, ed ogni giorno
tale. Come se dopotutto io non
fossi stata altro che un contorno,
un bouquet di fiori finti; un vaso o
un quadro da mettere in soggiorno.
Io invece, credo, t’avrei amato
in ogni caso.
[..........]
Ma per queste parole non è
più il tempo, sai:
“noi” non ammette condizionale,
mai.
POI A LETTO PENSO A TE....
Poi a letto penso a te,
la tua lingua metà oceano, metà cioccolata,
penso alle case dove entri scivolando,
ai tuoi capelli di lana d’acciaio,
alle tue mani ostinate e
come rosicchiamo la barriera perché siamo in due.
Come vieni e afferri la mia coppa di sangue,
mi ricompatti e bevi la mia acqua salata.
Siamo nudi. Ci siamo spogliati
e insieme nuotando risaliamo il fiume,
l’identico fiume chiamato Possesso
e sprofondiamo insieme.
Nessuno è solo.
Anne Sexton
dipinto: Amedeo Modigliani
la tua lingua metà oceano, metà cioccolata,
penso alle case dove entri scivolando,
ai tuoi capelli di lana d’acciaio,
alle tue mani ostinate e
come rosicchiamo la barriera perché siamo in due.
Come vieni e afferri la mia coppa di sangue,
mi ricompatti e bevi la mia acqua salata.
Siamo nudi. Ci siamo spogliati
e insieme nuotando risaliamo il fiume,
l’identico fiume chiamato Possesso
e sprofondiamo insieme.
Nessuno è solo.
Anne Sexton
dipinto: Amedeo Modigliani
COSA SARAI MAI TU.....
Cosa sarai mai tu che, che se mi manchi,
nell'intreccio dei giorni
Io resto sempre intenta al vento
nell'intreccio dei giorni
Io resto sempre intenta al vento
E fissa alla parete?
Conosco un uomo di migliore tempra
e almeno venti altrettanto gentili,
Che cosa sarai mai tu, per essere
Il solo uomo nella mia mente?
Tuttavia i sentimenti delle donne sono stupidi,
Come ogni saggio potrà dire, -
E chi sono io, che dovrei amare
Così saggiamente e così bene.
Edna St. Vincent Millay
dipinto: Barbara Cole
Conosco un uomo di migliore tempra
e almeno venti altrettanto gentili,
Che cosa sarai mai tu, per essere
Il solo uomo nella mia mente?
Tuttavia i sentimenti delle donne sono stupidi,
Come ogni saggio potrà dire, -
E chi sono io, che dovrei amare
Così saggiamente e così bene.
Edna St. Vincent Millay
dipinto: Barbara Cole
domenica 30 ottobre 2016
STASERA STRINGIMI....
Stasera stringimi
non per il freddo, non per morsi di solitudine,
abbracciami e basta, senza dire niente
senza sciupare il bisogno di sognare,
tu avvicinati e abbracciami....
Sarà come catturare stelle
ai piedi del cedro
o correre sui fili di un ricordo
che potremmo costruire ora
da ricordare, di noi, in un giorno lontano
di quel bisogno che avevamo
di essere odore, mani, labbra e tenerezza
per i nostri timidi peccati.
Ma se tu ora non mi abbracci
e non mi scaldi
cosa ricorderò io di noi,
domani?
Beatrice Niccolai
dipinto: Meredith Marsone
non per il freddo, non per morsi di solitudine,
abbracciami e basta, senza dire niente
senza sciupare il bisogno di sognare,
tu avvicinati e abbracciami....
Sarà come catturare stelle
ai piedi del cedro
o correre sui fili di un ricordo
che potremmo costruire ora
da ricordare, di noi, in un giorno lontano
di quel bisogno che avevamo
di essere odore, mani, labbra e tenerezza
per i nostri timidi peccati.
Ma se tu ora non mi abbracci
e non mi scaldi
cosa ricorderò io di noi,
domani?
Beatrice Niccolai
dipinto: Meredith Marsone
E DEL MIO MALE SEI COLPEVOLE TU....
Non berremo dallo stesso bicchiere
l’acqua o il dolce vino,
al mattino non ci daremo baci,
e a sera non guarderemo dalla finestra.
Tu il sole respiri, io la luna,
ma siamo vivi dello stesso amore.
Con te è sempre la tua gaia compagna,
con me il fedele, mio tenero amico,
ma vedo lo sgomento di grigi occhi,
e del mio male sei colpevole tu.
Lasciamo radi i nostri brevi incontri.
Così ci è serbata la pace dalla sorte.
La tua voce soltanto canta nei miei versi,
in quelli tuoi spira il mio respiro.
Oh, esiste un fuoco che non osa
toccare né oblio né paura
e se sapessi come mi son care
ora le tue rosse, aride labbra.
Anna Achmatova
dipinto: Steve Hanks
l’acqua o il dolce vino,
al mattino non ci daremo baci,
e a sera non guarderemo dalla finestra.
Tu il sole respiri, io la luna,
ma siamo vivi dello stesso amore.
Con te è sempre la tua gaia compagna,
con me il fedele, mio tenero amico,
ma vedo lo sgomento di grigi occhi,
e del mio male sei colpevole tu.
Lasciamo radi i nostri brevi incontri.
Così ci è serbata la pace dalla sorte.
La tua voce soltanto canta nei miei versi,
in quelli tuoi spira il mio respiro.
Oh, esiste un fuoco che non osa
toccare né oblio né paura
e se sapessi come mi son care
ora le tue rosse, aride labbra.
Anna Achmatova
dipinto: Steve Hanks
VOGLIO MOSTRARMI....
Voglio mostrami nuda ai tuoi occhi melodiosi.
Voglio che tu mi veda mentre urlo di piacere.
Che le mie membra piegate sotto un carico troppo pesante
ti spingano a gesti blasfemi.
Con i capelli lisci della mia testa offerta
rimangano sospesi alle tue unghie ricurve di furore.
Che ti tenga in piedi cieco e devoto
Guardando dall’alto il mio corpo spiumato.
Ti piace dormire nel nostro letto disfatto
non ti disgustano i nostri antichi sudori
le lenzuola sporche di sogni dimenticati
le nostre grida che risuonano nella camera buia
tutto questo esalta il tuo corpo affamato
la tua brutta faccia alla fine s’illumina
perché i nostri desideri di ieri sono i tuoi sogni di domani
Joyce Monsour
da Grida, (1953), traduzione di Mauro Conti
dipinto: Renato Guttuso
sabato 29 ottobre 2016
POESIA D'AMORE...
Le grandi notti d' estate
che nulla muove oltre il chiaro filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l' anima.
E baci perdutamente
sino a che l'arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch'esisti è vero.
Da quanto t'ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l' anima.
Alfonso Gatto
drawing: Victoria Frances
che nulla muove oltre il chiaro filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l' anima.
E baci perdutamente
sino a che l'arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch'esisti è vero.
Da quanto t'ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l' anima.
Alfonso Gatto
drawing: Victoria Frances
LA MIA SOLITUDINE...
Quando i tuoi occhi incontrano la mia solitudine
il silenzio diventa frutto
e il sonno tempesta
si socchiudono porte proibite
e l'acque impara a soffrire.
Quando la mia solitudine incontra i tuoi occhi
il desiderio sale e si spande
a volte marea insolente
onda che corre senza fine
nettare che cola goccia a goccia
nettare più ardente che un tormento
inizio che non si compie mai.
Quando i tuoi occhi e la mia solitudine si incontrano
mi arrendo nuda come la pioggia
e nuda come un seno sognato
tenera come la vite che matura il sole
molteplice mi arrendo
finché nasca l' albero del tuo amore
Tanto alto e ribelle
Tanto alto e tanto mio
Freccia che ritorna all'arco
Palma azzurra piantata nelle mie nuvole
Cielo crescente che niente fermerà.
Joumana Haddad
dipinto: Malcom T. Liepke
il silenzio diventa frutto
e il sonno tempesta
si socchiudono porte proibite
e l'acque impara a soffrire.
Quando la mia solitudine incontra i tuoi occhi
il desiderio sale e si spande
a volte marea insolente
onda che corre senza fine
nettare che cola goccia a goccia
nettare più ardente che un tormento
inizio che non si compie mai.
Quando i tuoi occhi e la mia solitudine si incontrano
mi arrendo nuda come la pioggia
e nuda come un seno sognato
tenera come la vite che matura il sole
molteplice mi arrendo
finché nasca l' albero del tuo amore
Tanto alto e ribelle
Tanto alto e tanto mio
Freccia che ritorna all'arco
Palma azzurra piantata nelle mie nuvole
Cielo crescente che niente fermerà.
Joumana Haddad
dipinto: Malcom T. Liepke
CERTEZZA...
Tu sei l’erba e la terra, il senso
quando uno cammina a piedi scalzi
per un campo arato.
Per te annodavo il mio grembiule rosso
e ora piego a questa fontana
muta immersa in un grembo di monti:
so che a un tratto
– il mezzogiorno sciamerà coi gridi
dei suoi fringuelli –
sgorgherà il tuo volto
nello specchio sereno, accanto al mio.
Antonia Pozzi
dipinto: Jeremy Lipking
quando uno cammina a piedi scalzi
per un campo arato.
Per te annodavo il mio grembiule rosso
e ora piego a questa fontana
muta immersa in un grembo di monti:
so che a un tratto
– il mezzogiorno sciamerà coi gridi
dei suoi fringuelli –
sgorgherà il tuo volto
nello specchio sereno, accanto al mio.
Antonia Pozzi
dipinto: Jeremy Lipking
venerdì 28 ottobre 2016
NON POSSO RIMANDARE...
Non posso rimandare, ogni mia fibra
urla per il tuo abbraccio. Io lo sento
come il sordo ricorda le sue musiche
e si strugge per cieli vietati.
Ti chiamano le mani, le ginocchia,
le orecchie e i piedi. Non so quale santo
percorse due chilometri scuoiato,
con tutti i nervi al sole.
Maria Luisa Spaziani
dipinto. Richard Young
urla per il tuo abbraccio. Io lo sento
come il sordo ricorda le sue musiche
e si strugge per cieli vietati.
Ti chiamano le mani, le ginocchia,
le orecchie e i piedi. Non so quale santo
percorse due chilometri scuoiato,
con tutti i nervi al sole.
Maria Luisa Spaziani
dipinto. Richard Young
EGLI TARDA A VENIRE....
Egli tarda a venire e il cuore è spento
come un bracere su cui cade l’acqua.
La sua distanza mi fa forsennata
e mi cadono in cuore
i suoi begli occhi come due pietre rosse...
dai colori di sangue.
E’ questo il mio mutar d’amore.
Alda Merini
dipinto: Cayetano De Arquer Buigas (1932-2012)
come un bracere su cui cade l’acqua.
La sua distanza mi fa forsennata
e mi cadono in cuore
i suoi begli occhi come due pietre rosse...
dai colori di sangue.
E’ questo il mio mutar d’amore.
Alda Merini
dipinto: Cayetano De Arquer Buigas (1932-2012)
giovedì 27 ottobre 2016
VIENI....
Vieni, entra e coglimi, saggiami provami...
comprimimi discioglimi tormentami...
infiammami programmami rinnovami.
Accelera...rallenta...disorientami.
Cuocimi bollimi addentami...covami....
Poi fondimi e confondimi..spaventami...
nuocimi, perdimi e trovami, giovami.
Scovami...ardimi bruciami arroventami.
Stringimi e allentami, calami e aumentami.
Domami, sgominami poi sgomentami..
dissociami divorami...comprovami.
Legami annegami e infine annientami.
Addormentami e ancora entra...riprovami.
Incoronami. Eternami. Inargentami.
comprimimi discioglimi tormentami...
infiammami programmami rinnovami.
Accelera...rallenta...disorientami.
Cuocimi bollimi addentami...covami....
Poi fondimi e confondimi..spaventami...
nuocimi, perdimi e trovami, giovami.
Scovami...ardimi bruciami arroventami.
Stringimi e allentami, calami e aumentami.
Domami, sgominami poi sgomentami..
dissociami divorami...comprovami.
Legami annegami e infine annientami.
Addormentami e ancora entra...riprovami.
Incoronami. Eternami. Inargentami.
mercoledì 26 ottobre 2016
BUSSANO....
Bussano.
Chi sarà?
Nascondo la polvere della mia solitudine
sotto il tappeto,
aggiusto il mio sorriso,
ed apro.
Maram al-Masri
dipinto: Alfredo Protti
Chi sarà?
Nascondo la polvere della mia solitudine
sotto il tappeto,
aggiusto il mio sorriso,
ed apro.
Maram al-Masri
dipinto: Alfredo Protti
EROS E' L' ACQUA...
Tra le tue gambe
il mare mi mostra strane scogliere coralline
rocce superbe coralli magnifici
contro la mia grotta di conchiglia
madreperlata...
tu mollusco di sale segui la corrente
l'acqua scarsa scopre le pinne
mare nella notte con lune sommerse
il tuo ondeggiare brusco di polipo focoso
accelera le mie branchie il mio pulsare di
spugna
i cavalli minuscoli fluttuanti tra gemiti
aggrovigliati in lunghi pistilli di medusa
Amore tra delfini
a balzi ti tuffi sul mio fianco leggero
ti accolgo in silenzio ti guardo tra
bollicine
le tue risa cerco con la bocca spuma
leggerezza dall'acqua ossigeno dalla tua
vegetazione di clorofilla
Dagli occhi argentati
fluisce il lungo sguardo finale
ed emergiamo da corpo acquatico
siamo di nuovo carne
una donna e un uomo
tra le rocce
il mare mi mostra strane scogliere coralline
rocce superbe coralli magnifici
contro la mia grotta di conchiglia
madreperlata...
tu mollusco di sale segui la corrente
l'acqua scarsa scopre le pinne
mare nella notte con lune sommerse
il tuo ondeggiare brusco di polipo focoso
accelera le mie branchie il mio pulsare di
spugna
i cavalli minuscoli fluttuanti tra gemiti
aggrovigliati in lunghi pistilli di medusa
Amore tra delfini
a balzi ti tuffi sul mio fianco leggero
ti accolgo in silenzio ti guardo tra
bollicine
le tue risa cerco con la bocca spuma
leggerezza dall'acqua ossigeno dalla tua
vegetazione di clorofilla
Dagli occhi argentati
fluisce il lungo sguardo finale
ed emergiamo da corpo acquatico
siamo di nuovo carne
una donna e un uomo
tra le rocce
martedì 25 ottobre 2016
MI HAI TOLTO LA PELLE DELL'ANIMA...
Riottosa a ogni tipo di amore
sei entrato tu a invadere il mio silenzio
e non so dove tu abbia visto le mie carni
per desiderarle tanto.
E non so perché tu abbia avuto il mio corpo
per poi andartene
con il grido dell'ultima morte.
Se mi avessi strappato il cuore
o tolto l'unico arto che mi fa male
o scollato le mie giunture
non avrei sofferto tanto
come quando tu un giorno insperato
mi hai tolto la pelle dell'anima.
Alda Merini
Mariska Karto photographer
sei entrato tu a invadere il mio silenzio
e non so dove tu abbia visto le mie carni
per desiderarle tanto.
E non so perché tu abbia avuto il mio corpo
per poi andartene
con il grido dell'ultima morte.
Se mi avessi strappato il cuore
o tolto l'unico arto che mi fa male
o scollato le mie giunture
non avrei sofferto tanto
come quando tu un giorno insperato
mi hai tolto la pelle dell'anima.
Alda Merini
Mariska Karto photographer
SE TU TORNASSI...
Oh, se tu potessi ritornare,
ti mostrerei le sette lune che si vedono
dalla finestra della mia stanza.
E i sette soli, se ci volessi
passare una notte ancora.
Niente di ciò ti rivelai prima,
che erano segreti miei –
e io, i segreti, li custodisco
finché diventa troppo tardi per raccontarli.
Oh, se tu potessi ritornare,
ti porterei a vedere il giardino,dietro casa,
dove c’è un nespolo che è solo mio
e alla cui ombra potremmo leggere d’estate,
se l’estate venisse
e tu volessi passarla solo con me.
e anche il lucernario,sul tetto,
senza un vetro da dove, a volte, cadono le stelle;
e tanto piccole che si perdono negli occhi
di chi si pone così, a guardarle, senza sapere da dove vengono –
Dicono che sono gli angeli che le lanciano adagio per riscaldare
le notti.
Forse ti mostrerei anche gli angeli
se tu ritornassi.
Maria do Rosário Pedreira
dipinto: Serge Marshennikov
ti mostrerei le sette lune che si vedono
dalla finestra della mia stanza.
E i sette soli, se ci volessi
passare una notte ancora.
Niente di ciò ti rivelai prima,
che erano segreti miei –
e io, i segreti, li custodisco
finché diventa troppo tardi per raccontarli.
Oh, se tu potessi ritornare,
ti porterei a vedere il giardino,dietro casa,
dove c’è un nespolo che è solo mio
e alla cui ombra potremmo leggere d’estate,
se l’estate venisse
e tu volessi passarla solo con me.
e anche il lucernario,sul tetto,
senza un vetro da dove, a volte, cadono le stelle;
e tanto piccole che si perdono negli occhi
di chi si pone così, a guardarle, senza sapere da dove vengono –
Dicono che sono gli angeli che le lanciano adagio per riscaldare
le notti.
Forse ti mostrerei anche gli angeli
se tu ritornassi.
Maria do Rosário Pedreira
dipinto: Serge Marshennikov
lunedì 24 ottobre 2016
LA FINE....
Se avessi potuto tenerti nel mio cuore,
se solo avessi potuto in me avvolgerti,
quanto sarei stato felice!
Ma ora la carta della memoria davanti
...
se solo avessi potuto in me avvolgerti,
quanto sarei stato felice!
Ma ora la carta della memoria davanti
...
una volta ancora mi srotola il corso
del nostro viaggio sin qui, qui dove ci separiamo.
E dire che tu non sei mai, mai stata
una qualche tua realtà, amor mio,
e mai alcuna delle tue varie facce ho visto!
Eppure esse mi vengono e vanno avanti,
e io forte piango in quei momenti.
Oh, mio amore, come stanotte fremo per te,
pur senza più speranza alcuna
di alleviar la sofferenza o ricompensarti
per tutta una vita di desiderio e disperazione.
Riconosco che una parte di me è morta stanotte!
David Herbert Lawrence
dipinto: Renzo Verdone
del nostro viaggio sin qui, qui dove ci separiamo.
E dire che tu non sei mai, mai stata
una qualche tua realtà, amor mio,
e mai alcuna delle tue varie facce ho visto!
Eppure esse mi vengono e vanno avanti,
e io forte piango in quei momenti.
Oh, mio amore, come stanotte fremo per te,
pur senza più speranza alcuna
di alleviar la sofferenza o ricompensarti
per tutta una vita di desiderio e disperazione.
Riconosco che una parte di me è morta stanotte!
David Herbert Lawrence
dipinto: Renzo Verdone
domenica 23 ottobre 2016
E NOI.....
E noi facciamo l'amore con i pensieri in lontananza,
violentando le distanze per leccarci i respiri.
Massimo Bisotti
dipinto: Lucia Sandroni
violentando le distanze per leccarci i respiri.
Massimo Bisotti
dipinto: Lucia Sandroni
LA MIA PELLE PORTA ANCORA UN RESPIRO...
La mia pelle porta ancora un respiro
la mia mano tiene ancora il tuo sesso
la mia bocca si incurva ancora sopra la mezzanotte
sei ancora tu il mio desiderio
Cos’è il mio desiderio, se non tu!...
Ah, com’è bello che nessuno sappia.
Se vuoi rendermi felice,
ricomincia daccapo.
la mia mano tiene ancora il tuo sesso
la mia bocca si incurva ancora sopra la mezzanotte
sei ancora tu il mio desiderio
Cos’è il mio desiderio, se non tu!...
Ah, com’è bello che nessuno sappia.
Se vuoi rendermi felice,
ricomincia daccapo.
sabato 22 ottobre 2016
venerdì 21 ottobre 2016
IO TI CERCO...
La notte apre i suoi spicchi di luna
E in tutte le pareti ti cerco
La notte erge i suoi angoli azzurri
E in tutti gli angoli ti cerco
...
E in tutte le pareti ti cerco
La notte erge i suoi angoli azzurri
E in tutti gli angoli ti cerco
...
giovedì 20 ottobre 2016
SOLITUDINE....
Ho le braccia dolenti e illanguidite
per un'insulsa brama di avvinghiare
qualche cosa di vivo, che io senta
più piccolo di me. Vorrei rapire
d'un balzo e poi portarmi via, correndo,...
un mio fardello, quando si fa sera;
avventarmi nel buio per difenderlo,
come si lancia il mare sugli scogli;
lottar per lui, finché non rimanesse
un brivido di vita; poi, cadere
nella più fonda notte, sulla strada,
sotto un tumido cielo inargentato
di luna e di betulle; ripiegarmi
su quella vita che mi stringo al petto -
e addormentarla - e anch'io dormire, infine...
No: sono sola. Sola mi rannicchio
sopra il mio magro corpo. Non m'accorgo
che, invece di una fronte indolenzita,
io sto baciando come una demente
la pelle tesa delle mie ginocchia.
per un'insulsa brama di avvinghiare
qualche cosa di vivo, che io senta
più piccolo di me. Vorrei rapire
d'un balzo e poi portarmi via, correndo,...
un mio fardello, quando si fa sera;
avventarmi nel buio per difenderlo,
come si lancia il mare sugli scogli;
lottar per lui, finché non rimanesse
un brivido di vita; poi, cadere
nella più fonda notte, sulla strada,
sotto un tumido cielo inargentato
di luna e di betulle; ripiegarmi
su quella vita che mi stringo al petto -
e addormentarla - e anch'io dormire, infine...
No: sono sola. Sola mi rannicchio
sopra il mio magro corpo. Non m'accorgo
che, invece di una fronte indolenzita,
io sto baciando come una demente
la pelle tesa delle mie ginocchia.
.....MI PIACE DA MORIRE...
Ho scritto molte lettere d'amore.
Ho scritto anche dei fax d'amore,
quando c'erano i fax....
Ho scritto sulle pagine bianche prima dell'inizio di un libro,
sulle avvertenze dei medicinali, sui tovagliolini,
ho scritto minuscole lettere d'amore sugli scontrini dei bar,
sulla fattura di un hotel,
ho scritto una lettera d'amore su una multa,
ma non si leggeva bene,
ho scritto ti amo sugli specchi a vapore,
ho letto una lettera d'amore alle cinque di mattina,
traducendola in inglese, ho pianto tantissimo di nascosto
e sono stata moltissimo felice di prendere numerosi treni,
aerei e qualche tram.
Non mi sono mai pentita d'amare,
nemmeno quando le circostanze erano abitate dallo sfavore del destino.
E tutti i miei errori di valutazione
diventano baratri eleganti dove precipitare,
non fa bene, non fa male,
ma mi piace l'amore,
mi piace da morire.
Ho scritto anche dei fax d'amore,
quando c'erano i fax....
Ho scritto sulle pagine bianche prima dell'inizio di un libro,
sulle avvertenze dei medicinali, sui tovagliolini,
ho scritto minuscole lettere d'amore sugli scontrini dei bar,
sulla fattura di un hotel,
ho scritto una lettera d'amore su una multa,
ma non si leggeva bene,
ho scritto ti amo sugli specchi a vapore,
ho letto una lettera d'amore alle cinque di mattina,
traducendola in inglese, ho pianto tantissimo di nascosto
e sono stata moltissimo felice di prendere numerosi treni,
aerei e qualche tram.
Non mi sono mai pentita d'amare,
nemmeno quando le circostanze erano abitate dallo sfavore del destino.
E tutti i miei errori di valutazione
diventano baratri eleganti dove precipitare,
non fa bene, non fa male,
ma mi piace l'amore,
mi piace da morire.
mercoledì 19 ottobre 2016
NON AVRESTI DOVUTO....
Non avresti dovuto
prendere le mie mani,
per lasciarle
sognare di toccarti.
Non avresti dovuto
sfiorar le mie labbra,
perché
brucino di sfiorar le tue labbra.
Avresti dovuto
tacere,
perché non cesso
di sperare.
Maram al-Masri
dipinto: Dorina Costras
prendere le mie mani,
per lasciarle
sognare di toccarti.
Non avresti dovuto
sfiorar le mie labbra,
perché
brucino di sfiorar le tue labbra.
Avresti dovuto
tacere,
perché non cesso
di sperare.
Maram al-Masri
dipinto: Dorina Costras
martedì 18 ottobre 2016
NON ANDARTENE, AMORE.....
Non andartene, amore, senza avvertirmi.
Ho vegliato tutta la notte e ora i miei occhi
sono pesanti di sonno.
Ho paura di perderti mentre dormo.
Non andartene, amore, senza avvertirmi.
...
Ho vegliato tutta la notte e ora i miei occhi
sono pesanti di sonno.
Ho paura di perderti mentre dormo.
Non andartene, amore, senza avvertirmi.
...
lunedì 17 ottobre 2016
domenica 16 ottobre 2016
sabato 15 ottobre 2016
VOGLIO ESSERE IN TE.....
Voglio scivolare in qualche parte di te…
Come fanno i sogni, di Notte.
Voglio rimanere impigliata tra i tuoi capelli
o incastrata nei tuoi pensieri.
Lì dove, né il tempo, né la distanza, né la tua volontà,...
potranno smuovermi.
Voglio risuonare in te come una bella canzone.
Che non ti stanchi di ascoltare.
Voglio uno spazio tutto mio tra le pareti di te.
Uno spazio vergine, incontaminato, di emozioni mai provate.
Un giardino di sorprese del cuore.
Voglio essere quella che resta.
Che fa parte di te. E in te riposa.
Voglio essere la tua valigia così che,
in viaggio o in partenza,
tu mi tenga per mano.
Io non voglio volere.
Voglio essere.
In Te.
Io sono quella che resta.
Come fanno i sogni, di Notte.
Voglio rimanere impigliata tra i tuoi capelli
o incastrata nei tuoi pensieri.
Lì dove, né il tempo, né la distanza, né la tua volontà,...
potranno smuovermi.
Voglio risuonare in te come una bella canzone.
Che non ti stanchi di ascoltare.
Voglio uno spazio tutto mio tra le pareti di te.
Uno spazio vergine, incontaminato, di emozioni mai provate.
Un giardino di sorprese del cuore.
Voglio essere quella che resta.
Che fa parte di te. E in te riposa.
Voglio essere la tua valigia così che,
in viaggio o in partenza,
tu mi tenga per mano.
Io non voglio volere.
Voglio essere.
In Te.
Io sono quella che resta.
venerdì 14 ottobre 2016
DENTRO IL PENSIERO.....
Il cuore sanguina, si perde il cuore
goccia a goccia, si piange interiormente,
goccia a goccia, così, senza rumore,
e lentamente, tanto lentamente,
si perde goccia a goccia tutto il cuore...
e il pianto resta qui, dentro la mente,
non si piange dagli occhi, il pianto vero
è invisibile, qui, dentro il pensiero.
goccia a goccia, si piange interiormente,
goccia a goccia, così, senza rumore,
e lentamente, tanto lentamente,
si perde goccia a goccia tutto il cuore...
e il pianto resta qui, dentro la mente,
non si piange dagli occhi, il pianto vero
è invisibile, qui, dentro il pensiero.
VORREI FONDERMI NEL TUO CORPO....
Vorrei fondermi nel tuo corpo
con la mia immagine
in te vorrei consumare il mio cuore.
sii un gelido fiume dalle lunghe dita.
sii una pineta, sì, i pini bassi...
sfiorano con gli aghi le cosce.
sii la luna, sii la luce.
che la gioia sia grande fino alla morte,
sì, che annienti tutto il buio, tutta la morte,
senza cui non posso vivere, che resti
solo la luce, la dolcezza.
anche quando mi cola tra le gambe
un esile rivolo di sangue.
con la mia immagine
in te vorrei consumare il mio cuore.
sii un gelido fiume dalle lunghe dita.
sii una pineta, sì, i pini bassi...
sfiorano con gli aghi le cosce.
sii la luna, sii la luce.
che la gioia sia grande fino alla morte,
sì, che annienti tutto il buio, tutta la morte,
senza cui non posso vivere, che resti
solo la luce, la dolcezza.
anche quando mi cola tra le gambe
un esile rivolo di sangue.
giovedì 13 ottobre 2016
LA MIA NOTTE....
La mia notte ti cerca continuamente.
Il mio corpo non riesce a concepire
che qualche strada o una qualsiasi geografia ci separi
. Il mio corpo diventa pazzo di dolore
di non poter riconoscere nel cuore della notte
la tua figura o la tua ombra.
Il mio corpo vorrebbe abbracciarti nel sonno.
Il mio corpo vorrebbe dormire in piena notte
e in quelle tenebre essere risvegliato al tuo abbraccio.
La mia notte urla e si strappa i veli,
la mia notte si scontra con il proprio silenzio,
ma il tuo corpo resta introvabile.
Mi manchi tanto, tanto.
Le tue parole. Il tuo colore.
Il mio corpo non riesce a concepire
che qualche strada o una qualsiasi geografia ci separi
. Il mio corpo diventa pazzo di dolore
di non poter riconoscere nel cuore della notte
la tua figura o la tua ombra.
Il mio corpo vorrebbe abbracciarti nel sonno.
Il mio corpo vorrebbe dormire in piena notte
e in quelle tenebre essere risvegliato al tuo abbraccio.
La mia notte urla e si strappa i veli,
la mia notte si scontra con il proprio silenzio,
ma il tuo corpo resta introvabile.
Mi manchi tanto, tanto.
Le tue parole. Il tuo colore.
martedì 11 ottobre 2016
SCRIVO...
Se il tuo silenzio morde la mia gioia,
scrivo.
Se non c’è musica per riempire le tue assenze,
scrivo.
scrivo.
Se non c’è musica per riempire le tue assenze,
scrivo.
Se ho nostalgia del calore delle tue mani
sulle mie spiagge bagnate,
scrivo.
Se quando ti nomino mi percorre la schiena
una fila di baci emigranti,
scrivo.
Se sulle tue labbra scomparse indovino
l’unica fonte che calma la mia sete,
scrivo.
Se il vuoto della tua voce trasforma i miei silenzi
in tamburi lontani e ossessivi,
scrivo.
Se tutta la mia pelle grida di solitudine e paura
per mettere in fuga la solitudine che mi invade,
scrivo.
Quanta poesia intrecciano
la tua assenza e il mio dolore!
Julieta Dobles
dipinto: Gianni Strino
sulle mie spiagge bagnate,
scrivo.
Se quando ti nomino mi percorre la schiena
una fila di baci emigranti,
scrivo.
Se sulle tue labbra scomparse indovino
l’unica fonte che calma la mia sete,
scrivo.
Se il vuoto della tua voce trasforma i miei silenzi
in tamburi lontani e ossessivi,
scrivo.
Se tutta la mia pelle grida di solitudine e paura
per mettere in fuga la solitudine che mi invade,
scrivo.
Quanta poesia intrecciano
la tua assenza e il mio dolore!
Julieta Dobles
dipinto: Gianni Strino
lunedì 10 ottobre 2016
SEI IL PENSIERO DISTANTE...
Ti cerco così,
senza correrti incontro,
senza frugare nel tuo sguardo
senza correrti incontro,
senza frugare nel tuo sguardo
la curiosità silenziosa
in cui ti riconosco.
Questa nostra vita
è una macchina rossa
che in velocità sfiora il vento
senza muovere le foglie.
Il mio per noi
è tutto un futuro interiore
fatto di piccoli sospiri,
di lontananze anagrafiche
nella stessa direzione.
Sei il pensiero distante
che s’incammina lento
e che accende fra i rovi le stelle.
(Beatrice Niccolai)

dipinto: Paul Roberts
in cui ti riconosco.
Questa nostra vita
è una macchina rossa
che in velocità sfiora il vento
senza muovere le foglie.
Il mio per noi
è tutto un futuro interiore
fatto di piccoli sospiri,
di lontananze anagrafiche
nella stessa direzione.
Sei il pensiero distante
che s’incammina lento
e che accende fra i rovi le stelle.
(Beatrice Niccolai)

dipinto: Paul Roberts
domenica 9 ottobre 2016
MA TU PARTIVI SEMPRE....
A cosa mi è servito correre per tutto il mondo,
trascinare, di città in città,
un amore che pesava più di mille valigie.
A cosa mi è servito respingere mille uomini
che fecero di tutto perché mi fermassi
mille volte pettinando le pieghe del mio vestito stanco di viaggi?
Era solo dietro di te che correvo il mondo.
trascinare, di città in città,
un amore che pesava più di mille valigie.
A cosa mi è servito respingere mille uomini
che fecero di tutto perché mi fermassi
mille volte pettinando le pieghe del mio vestito stanco di viaggi?
Era solo dietro di te che correvo il mondo.
TU SEI LA MIA POESIA....
Se non scrivo di te
devo poetare del sole.
L’unica luce che mi può scaldare.
...
devo poetare del sole.
L’unica luce che mi può scaldare.
...
Tu prendi il mio pensiero
umile e vero,
e lo porti a sorvolare
infiniti cieli sopra il mare.
Se non volo con te
devo osservare
di un gabbiano bianco
l’andare,
in cerca di terra
in cerca di vita.
Tu sei la mia poesia.
L’unica musica che sento suonare
melodia che sà di gioia o di dolore,
strumento che vibra dentro il mio cuore.
(Almina Madau)
dipinto: Victor Bauer
umile e vero,
e lo porti a sorvolare
infiniti cieli sopra il mare.
Se non volo con te
devo osservare
di un gabbiano bianco
l’andare,
in cerca di terra
in cerca di vita.
Tu sei la mia poesia.
L’unica musica che sento suonare
melodia che sà di gioia o di dolore,
strumento che vibra dentro il mio cuore.
(Almina Madau)
dipinto: Victor Bauer
sabato 8 ottobre 2016
LASCIAMI UN MOTIVO.....
Lasciami un motivo
per comprendere la tua assenza,
questa tua mancanza
che viene a farmi compagnia
questa noia che mi assale
e non mi lascia più.
Dammi un motivo
per smettere di sperare
di ritrovare ció che vedevo in te...
e che ancora ora sento dentro di me.
Dammi un motivo
per spogliarmi dei tuoi ricordi,
ma non lasciare che sia il silenzio a farmi male.
per comprendere la tua assenza,
questa tua mancanza
che viene a farmi compagnia
questa noia che mi assale
e non mi lascia più.
Dammi un motivo
per smettere di sperare
di ritrovare ció che vedevo in te...
e che ancora ora sento dentro di me.
Dammi un motivo
per spogliarmi dei tuoi ricordi,
ma non lasciare che sia il silenzio a farmi male.
RIDERO', SPARLERO'....
Riderò, sparlerò
racconterò bugie.
E domani l’avrò già dimenticato.
...
racconterò bugie.
E domani l’avrò già dimenticato.
...
Sono malata sono malnata
e poi tanto dico sempre
le stesse cose.
Che tu ci sia o non ci sia
ormai è la stessa cosa,
comunque sia io ho la nostalgia.
Due ore fa mi sono innamorata.
Tremo d’amore e seguito a tremare,
ma non so bene a chi mi devo dichiarare.
Non dipende da me
riconosco che non dipende da me.
Dipendesse da me
sarei in felice completa dipendenza
(Patrizia Cavalli)
dipinto: Lulu Amere
e poi tanto dico sempre
le stesse cose.
Che tu ci sia o non ci sia
ormai è la stessa cosa,
comunque sia io ho la nostalgia.
Due ore fa mi sono innamorata.
Tremo d’amore e seguito a tremare,
ma non so bene a chi mi devo dichiarare.
Non dipende da me
riconosco che non dipende da me.
Dipendesse da me
sarei in felice completa dipendenza
(Patrizia Cavalli)
dipinto: Lulu Amere
venerdì 7 ottobre 2016
NON TI VEDO....SO BENE CHE SEI QUI
Non ti vedo.
So bene che sei qui,
dietro una parete fragile
So bene che sei qui,
dietro una parete fragile
di mattoni e di calce, alla portata
della mia voce, se solo chiamassi.
Ma non chiamerò.
Domani ti chiamerò,
quando, non più scorgendoti,
fingerò che tu insisti
qui presso al mio fianco,
e che basta oggi la voce
che ieri tenni muta.
Domani… quando sarai
là dietro una
fragile parete di venti,
di cieli e di anni.
(Pedro Salinas)
dipinto: Barbara Cole
della mia voce, se solo chiamassi.
Ma non chiamerò.
Domani ti chiamerò,
quando, non più scorgendoti,
fingerò che tu insisti
qui presso al mio fianco,
e che basta oggi la voce
che ieri tenni muta.
Domani… quando sarai
là dietro una
fragile parete di venti,
di cieli e di anni.
(Pedro Salinas)
dipinto: Barbara Cole
giovedì 6 ottobre 2016
SONO TORNATA BELLA.....
Sono tornata bella
e forse è questo l’ultimo mio autunno.
Bella più di quando gli piacqui nel sole,
bella e vana ai suoi assenti occhi,
come una foglia d’ombra.
...
e forse è questo l’ultimo mio autunno.
Bella più di quando gli piacqui nel sole,
bella e vana ai suoi assenti occhi,
come una foglia d’ombra.
...
mercoledì 5 ottobre 2016
SEI LONTANO E A SUD....
Sei lontano e a Sud
là non sono le quattro
chinato sulla sedia
sul tavolo del bar
nella tua stanza...
buttato sul tuo letto
il tuo o quello di qualcuno che vorrei cancellare
sto pensando a te
non a chi ti cerca
a chi ti vuole accanto, come lo voglio io
Sto pensando a te da quasi un’ora
o forse mezza
non so.
Quando andrà via la luce
saprò che son le nove
spianerò il mio letto
indosserò il vestito nero
mi liscerò i capelli
Andrò a mangiare
E’ chiaro.
Idea Vilariño
dipinto: Jack Vettriano
là non sono le quattro
chinato sulla sedia
sul tavolo del bar
nella tua stanza...
buttato sul tuo letto
il tuo o quello di qualcuno che vorrei cancellare
sto pensando a te
non a chi ti cerca
a chi ti vuole accanto, come lo voglio io
Sto pensando a te da quasi un’ora
o forse mezza
non so.
Quando andrà via la luce
saprò che son le nove
spianerò il mio letto
indosserò il vestito nero
mi liscerò i capelli
Andrò a mangiare
E’ chiaro.
Idea Vilariño
dipinto: Jack Vettriano
martedì 4 ottobre 2016
DOVE L' AMORE...
Dove gli occhi si chiudono;
dove il tempo fa echeggiare
il nicchio del silenzio;
dove il tempo fa echeggiare
il nicchio del silenzio;
dove il chiaro deliquio si dissolve
nell’aroma dei nardi e del sesso;
dove gli arti son lacci, e le bocche
non respirano, ansano frementi;
dove le dita tracciano altre orbite
per lo spazio dei corpi e delle stelle;
dove la breve agonia; dove la pelle
si fonde nel sudore;
dove l’amore.
(Josè Saramago)
dipinto: Vladimir Dunjic
nell’aroma dei nardi e del sesso;
dove gli arti son lacci, e le bocche
non respirano, ansano frementi;
dove le dita tracciano altre orbite
per lo spazio dei corpi e delle stelle;
dove la breve agonia; dove la pelle
si fonde nel sudore;
dove l’amore.
(Josè Saramago)
dipinto: Vladimir Dunjic
LA NOTTE....
È strana la notte, incontri per caso pensieri scomposti…
Mani s’insinuano tra velati respiri sezionando sospiri…
Di passione sono avvolte le parole, tentazioni che stuzzicano il corpo.
...
Mani s’insinuano tra velati respiri sezionando sospiri…
Di passione sono avvolte le parole, tentazioni che stuzzicano il corpo.
...
Sottile complicità nell’ombra.
Chi sei errante tentatore?
Mi spoglio, ma ho la notte cucita addosso.
Vieni.
Lascia le labbra sospese ad aspettare un bacio,
annegando nei sensi accesi.
Lascia i tuoi voluttuosi brividi avvolgermi.
Assaggio l’essenza della vita, lentamente.
Toccami piano il cuore.
Cosa guardi?
Lascia tracce indelebili e legàmi.
Poi, piano ti cammino addosso.
Nuda.
( Michela Dall’Armellina)
dipinto: Gianni Strino
Chi sei errante tentatore?
Mi spoglio, ma ho la notte cucita addosso.
Vieni.
Lascia le labbra sospese ad aspettare un bacio,
annegando nei sensi accesi.
Lascia i tuoi voluttuosi brividi avvolgermi.
Assaggio l’essenza della vita, lentamente.
Toccami piano il cuore.
Cosa guardi?
Lascia tracce indelebili e legàmi.
Poi, piano ti cammino addosso.
Nuda.
( Michela Dall’Armellina)
dipinto: Gianni Strino
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