Questa casa è piena della tua ombra.
La casa è un corpo, -lo tocco, mi tocca,
mi s`appiccica addosso, soprattutto di notte.
Le fiamme delle lucerne mi leccano le cosce, i fianchi; indugiano con brividi sottili
sotto l`orecchio sinistro; mi mordono i capezzoli;
la loro saliva splende, mi brucia, mi rinfresca, mi evidenzia.
Non so più dove nascondermi. Chiudo con forza gli occhi
m`illumino tutt`intera e mi vedo
liscia, lubrica, immobile.
La casa è un corpo;
è il tuo corpo, e allo stesso tempo il mio. Tento di camminare
e i lenzuoli mi si trascinano dietro come dopo l`amore;
tento di posare un bicchiere, un piatto sul tavolo;
- dalle mie dita pende quella catenina familiare
con la tua crocetta
(quella che dicono ti abbia regalato la Dea),
quella che ti pendeva sul petto,
che sprigionava un alito leggero dal tepore della tua carne;
(Sì, te l`ho rubata io).
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