giovedì 31 dicembre 2020

HAPPY NEW YEAR

 Guarda, non chiedo molto,

solamente la tua mano, tenerla
come una piccola rana che così dorme contenta.
Io ho bisogno di questa porta che aprivi
perché vi entrassi, nel tuo mondo, questo pezzetto
di zucchero verde, di tonda allegria.
Non mi presti la mano questa notte
di fine d’anno, di civette rauche?
Tu per ragioni tecniche non puoi. Allora
io la tesso nell’aria, ordendo ogni dito,
e la pesca setosa della palma
e il dorso, questo paese d’alberi azzurri.
Così la prendo così la sostengo, come
se da ciò dipendesse
moltissimo del mondo,
il succedersi delle stagioni,
il canto dei galli, l’amore degli uomini.

Julio Cortázar


Frida Castelli


mercoledì 30 dicembre 2020

CONFESSIONE

 

Tu mi domandi per sempre,

ma io non ho vita continua;

ti nutrirei di attimi soltanto.

Sono l’apparizione che dilegua,

e il tempo che intercorre fra due tappe

è una tregua a favore della morte.

Io vivo nello spazio di un amplesso:

tu stesso mi maturi senza accorgerti

sotto il tepore delle tue carezze…

Ma ti confesso, e credimi:

non c’è forma di donna che continui,

dentro di me, il rovescio dell’amante.

(Alda Merini)



Riccardo Mannelli, "Hasta manana mi amor"


martedì 29 dicembre 2020

TIENIMI

 Tu tienimi

e io mi trasformerò in meraviglia
tra le tue mani,
al caldo,
quel caldo che di notte fa crescere il grano.
Porta
il corpo amato,
come vita segreta –
preservata –
sotto lo spesso ghiaccio
della memoria.
Tu tienimi
come guscio di noce
nel pugno
fessura tra i mondi.
C’è silenzio tra te e me
c’è perla.
Ti tengo.
Chandra Livia Candiani


Jeffrey Gold


lunedì 28 dicembre 2020

LA SCHIENA

 La schiena di una donna

è roba per intenditori.

Ad amarne la bocca,

gli occhi, i fianchi sodi…

si fa presto.

È un fatto da poco.

La schiena no,

la schiena è un’altra cosa.

È un privilegio di fiducia.

È la sensualità

che dà le spalle al mondo

e guarda avanti.

La schiena è femmina,

e quando si volta…

lo fa perché non teme inganni.

È spavalda, audace, baldanzosa.

Ha un binario unico

che le corre al centro.

Un solco lungo il quale colano,

dall’alto verso il basso,

le pugnalate

che non ha saputo evitare,

le carezze liquide

di certe mani belle.

La schiena non trattiene,

la forza di gravità

glielo impedisce.

La schiena sa

come lasciar andare.

È un battitore libero,

il punto più selvaggio

di una donna.

Risalirla con la bocca,

tenerla ferma con le mani…

accerchiarla in un abbraccio,

è un colpo di fortuna.

Ma certa gente non lo sa,

e per questo la trascura.

La schiena di una donna

è la sua forza,

il suo più antico cedimento.

Si inarca quando ama,

sta dritta quando deve…

lì i baci sono più belli,

i graffi fanno più male.

Per capire una donna…

Basta leggerne la schiena.

Curva o tesa, morbida o nervosa.

Se si lascia prendere,

vuol dire che si fida.

Se si gira di scatto…

è perché non torna indietro…


                                         Antonia Storace



Mariska Karto photography


domenica 27 dicembre 2020

VOGLIO UN AMORE

 Voglio un amore doloroso, lento,

che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia de la morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell'ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro l'Infinito.
Gabriele D'Annunzio


Riccardo Mannelli


DONNA

 Donna completa, mela carnale, luna calda,

denso aroma d'alghe, fango e luce pestati,
quale oscura chiarità s'apre tra le tue colonne?
Quale antica notte tocca l'uomo con i suoi sensi?
Ahi, amare è un viaggio con acqua e con stelle,
con aria soffocata e brusche tempeste di farina:
amare è un combattimento di lampi
e due corpi da un solo miele sconfitti.
Bacio a bacio percorro il tuo piccolo infinito,
i tuoi margini, i tuoi fiumi, i tuoi villaggi minuscoli,
e il fuoco genitale trasformato in delizia
corre per i sottili cammini del sangue
fino a precipitarsi come un garofano notturno,
fino a essere e non essere che un lampo nell'ombra.

Pablo Neruda

Tamara De Lempicka, "La bella Rafaela" 1927


giovedì 24 dicembre 2020

IL BACIO

Ti ho baciato sulle labbra. Intense,
rosse. Un bacio così corto
durato più di un lampo,
di un miracolo, più ancora.
Il tempo
dopo averti baciato
non valeva più nulla
ormai, a nulla
era valso prima.
Nel bacio il suo inizio e la sua fine.
Oggi sto baciando un bacio;
sono solo con le mie labbra.
Le poso
non sulla bocca, no, non più
-dov'è fuggita?-
Le poso
sul bacio che ieri ti ho dato,
sulle bocche unite
dal bacio che hanno baciato.
E dura questo bacio
più del silenzio, della luce.
Perchè io non bacio ora
nè una carne nè una bocca,
che scappa, che mi sfugge.
No.
Ti sto baciando più lontano.  

Pedro Salinas



Tamara de Lempicka, "Il Bacio" 1922


martedì 22 dicembre 2020

M'HA FATTA L'AMORE

 Nuda son nata

Come son nata vivo
Piccola son nata
E troppo in fretta cresciuta
Ma non son mai cambiata
E nuda vivo
La maggior parte del tempo
Quel tempo dove vivo nuda
Quel tempo è denaro
M'ha fatta l'amore
L'amore che mi ha fatto festa
L'amore che mi ha fatto fata
Dov'è mai andato a cacciarsi
L'innamorato che avevo
Che mi faceva piacere
Che mi faceva sognare
Che mi faceva ballare
Ballare al ritmo della sua bacchetta
Era il mio direttore d'orchestra
Io il suo corpo di ballo
M'ha fatta l'amore
L'amore che mi ha fatto festa
L'amore che mi ha fatto fata
E io vi trasformo in tante bestie
Ogni volta che mi pare
Il vostro amore mi fa ridere
Il vostro amore non è amore
Vi comando a bacchetta
Fuori la grana
M'ha fatta l'amore
L'amore che mi ha sfatta
E in asso m'ha piantata
L'innamorato che avevo
Dov'è finito mai
Dov'è finito mai
Dov'è finito mai
Jacques Prevert


Alfredo Protti, "Nudo con calze rosse"


sabato 19 dicembre 2020

Come saprei


 

TI RISCALDO

 Mettiti sulle mie gambe.

Invece di scrivere
una poesia d’amore,
ti riscaldo.

Franco Arminio


Auguste Rodin


I don't stand a ghost of a chance with you


 

COSE CHE IO HO PERDUTO

 Cose che non avremo:

Le lunghe mattine di aprile d’amore e di sogno.
Le sere di novembre con la pioggia incessante.
Le notti d’estate ostinatamente stellate.
Tutte le albe dolcissime d’autunno.

Cose che io ho perduto:
Non assaggerò il sapore della tua bocca addormentata.
Non cullerò i tuoi figli.
Non berrò il tuo vino.
Non piangerò con te vedendo il tramonto.
Non sorgerà il tuo ventre tra le mie lenzuola.
Ho un intero tesoro di lacune e di assenze,
un campionario completo di pagine in bianco.

 Josefa Parra


Felix Vallotton


The shadow of your smile


 

venerdì 18 dicembre 2020

LA TENTAZIONE

 In questa maledetta notte oscura

con una tentazione fui assalita
che ancora in cuore la vergogna dura.
Io così pudica, così compita,
vedevo un uomo a me venire piano
e avvolgermi quasi avido la vita;
un altro ne veniva e con la mano
oh delicatamente lui mi apriva,
e un altro e un altro e un altro ch'era vano
a guerra apparecchiarmi d'armi priva
già incatenata, e senza una catena,
nel tempo che la vita non par viva.
"Non vuoi? piccola piccola sirena..."
Posso io non volere e star da lato?
"Oh lasciatemi!" e respiravo appena,
il cuore dalla sua sede saltato.
Con cento mani vinte le mie braccia
Tutte le ossa mi avevano contato,
ad ogni cavità davan la caccia;
nel denso, nelle viscere spremuta,
in una tomba di carne che schiaccia
e macina e mette al niente... perduta.
Che mai feci, che mai feci mio Dio?
Mercè, pietà, perdono, chi mi aiuta?
Patrizia Valduga


Artemisia Gentileschi, "Susanna e i vecchioni" 1610


giovedì 17 dicembre 2020

SII LANGUIDA

Un poco di dolcezza, dolcezza, sì, dolcezza!
Calma un momento, cara, questi slanci febbrili.
Talvolta, sai, l'amante, nel pieno del piacere,
deve aver l'abbandono quieto di una sorella.
Sii languida, accarezzami fino a farmi assopire,
sono uguali i sospiri e gli sguardi cullanti.
Eh sì, la gelosia e l'ossessivo spasimo
non valgono un bel bacio, anche se menzognero.
Ma tu mi dici, amore, che nel tuo cuore d'oro
la passione selvaggia suona il corno da caccia...
E lasciala suonare, la povera accattona!
Appoggia la tua fronte sulla mia fronte e dammi
la mano, e giura cose che presto scorderai.
Piangiamo fino all'alba, mia piccola focosa!
 

Paul Verlaine 



Kiera Malone


mercoledì 16 dicembre 2020

IN QUESTI GIORNI NERI SENZA BACI

 In questi giorni neri senza baci

abbiamo la prova che
Dio ha inventato l'amore
per tenerci vivi.
Noi la chiamiamo anima
ma è carne abbracciata,
carne cullata,
carne accarezzata.
Il sesso e il sacro vanno assieme,
il sesso è sacro,
questo ora sappiamo.
Spesso il potere se lo prende
chi non ama,
chi ha paura del desiderio
e del coraggio.
Ora lottiamo per non ammalarci,
ma poi fateci il piacere di sparire
voi che non capite
quanto sia importante baciarsi,
voi che non vedete il filo
che lega l'orgasmo e la luna piena,
la frutta sugli alberi e la lingua
sui seni, il mare e una mano
sulla schiena.
- Franco Arminio -


Alfredo Araujo Santoyo


martedì 15 dicembre 2020

GUARDAMI

 Guardami: sono nuda. Dall'inquieto

Languore della mia capigliatura
Alla tensione snella del mio piede,
io sono tutta una magrezza acerba
inguainata in un color avorio.
Guarda: pallida è la carne mia.
Si direbbe che il sangue non vi scorra.
Rosso non ne traspare. Solo un languido
Palpito azzurrino sfuma in mezzo al petto.
Vedi come incavato ho il ventre. Incerta
È la curva dei fianchi, ma i ginocchi
E le caviglie e tutte le giunture,
ho scarne e salde come un puro sangue.
Oggi, m'inarco nuda, nel nitore
Del bagno bianco e m'inarcherò nuda
domani sopra un letto, se qualcuno
mi prenderà. E un giorno nuda, sola,
stesa supina sotto troppa terra,
starò, quando la morte avrà chiamato

Antonia Pozzi


Lev Tchistovsky


lunedì 14 dicembre 2020

E...

E va nascendo
il pretesto per dire il tuo nome
nella notte impregnata
tenera e umida
come il fiore dai grandi occhi aperti
e dai petali palpitanti
in cui mi sono immersa
nel sonno più profondo,
per disegnare il tuo nome
in tutti gli angoli
in cui ho vissuto e vivrò
finché il vento mi porterà via,
come seme,
a far fiorire terre ignote
e forse m'incarnerò nel bambino
che ascolterà le storie
nelle sere tutte uguali del Nicaragua
con l'odore di terra che nasce,
tessendo nelle sue viscere
la verde vita del tropico lussureggiante
come me, come te,
come le foglie con cui ci siamo coperti
quando ci hanno cacciato dal paradiso.
Gioconda Belli


Igor Belkovsky


LASCIAMI LIBERE LE MANI

 Lasciami libere le mani

e il cuore, lasciami libero!
Lascia che le mie dita scorrano
per le strade del tuo corpo.
La passione - sangue, fuoco, baci -
m'accende con tremule fiammate.
Ahi, tu non sai cos'è questo!
è grave; la tempesta dei miei sensi
che piega la selva sensibile dei miei nervi.
È la carne che grida con le sue lingue ardenti!
È l'incendio!
E tu sei qui, donna, come un legno intatto
ora che tutta la mia vita fatta cenere vola
verso il tuo corpo pieno, come la notte, d'astri!
Lasciami libere le mani
e il cuore, lasciami libero!
Io solo ti desidero, ti desidero solamente!
Non è amore, è desiderio che inaridisce e s'estingue,
è precipitare di furie,
avvicinarsi dell'impossibile,
ma ci sei tu,
ci sei tu per darmi tutto,
e per darmi ciò che possiedi sei venuta sulla terra -
com'io son venuto per contenerti,
desiderarti,
riceverti!
Pablo Neruda


Mark Kostabi, "Linguaggio straniero"


LA CASA E' UN CORPO

  Questa casa è piena della tua ombra. La casa è un corpo, -lo tocco, mi tocca, mi s`appiccica addosso, soprattutto di notte. Le fiamme dell...